Stralci di Omelie perdute

MOLTO PIU' DEL VECCHIO SIMEONE...
 
Un giorno, per la festa della Presentazione, M. Vianney diceva:
"Avete mai meditato sull'amore da cui doveva essere divorato il cuore del vecchio Simeone, durante la sua estasi? Poichè certamente era in estasi quando aveva il Bambino Gesù fra le sue braccia! Egli aveva chiesto al buon Dio di vedere il Salvatore d'Israele, e il buon Dio glielo aveva promesso. Aveva trascorso cinquant'anni in questa attesa, invocando quel momento in tutte le sue preghiere, consumandosi di desiderio.

Quando Maria e Giuseppe entrarono nel tempio, Dio gli disse: "Eccolo!". Allora, prendendo tra le sue braccia e stringendo sul suo cuore inondato d'amore, il Bambino Gesù, che bruciava quel cuore e l'infiammava, quel buon vegliardo gridò: "Ora, Signore, lasciami pure morire!...".
Poi rese Gesù a sua madre; non potè vederlo che per un istante. Ma noi, fratelli miei, non siamo forse molto più fortunati di Simeone? Noi possiamo vederlo ogni giorno, se vogliamo...
Egli non viene solo tra le nostre braccia, ma nel nostro cuore.

O uomo, quanto sei fortunato! ma quanto poco comprendi la tua fortuna! Se la comprendessi, non potresti più vivere... Oh! no; di certo non potresti più vivere!... (e a questo punto le lacrime soffocavano la voce del santo curato). Tu moriresti d'amore!... Questo Dio si dona a te... tu puoi prenderlo, se vuoi... dove vuoi... Egli non fa che una cosa sola con te!...


LO VEDREMO! LO VEDREMO!...

Ci ricordiamo che (si noti che è sempre il p.Monnin, "testimone auricolare" che racconta tutto questo; n.d.a.) allorchè spiegava il Vangelo della seconda domenica di quaresima, il rapimento estatico degli apostoli sul Tabor, risvegliando in se stesso l'idea della felicità dell'anima, chiamata a gioire della santa Umanità di Nostro Signore, nella chiara visione del cielo, gridò, trasportato fuori di sè: "Noi lo vedremo! lo vedremo!... O fratelli miei, ci avete mai pensato? Noi vedremo Dio! lo vedremo davvero! lo vedremo così com'è... faccia a faccia!" E per un quarto d'ora, egli non cessò di piangere e di ripetere: "Noi lo vedremo! noi lo vedremo!!!".
(Si pensi quanto dovesse durare un'omelia del santo curato se si aggiungono tutte le pause di commozione, "un quarto d'ora"!, alle Omelie che già, di per se stesse, recitate senza interruzione, durerebbero almeno un'ora o più!; n.d.a.).


MALEDETTI DA DIO!...

Un'altra volta egli aveva scelto come argomento della sua istruzione l'ultimo Giudizio, e, fermandosi all'improvviso sulle parole della terribile sentenza: "Andate, maledetti!" (Mt 25,41), scoppiò in lacrime, gemendo, singhiozzando, e non riusciva più a ripetere che: "Maledetti da Dio!!! Ah! che tremenda sciagura!!! Capite, figli miei, "maledetti da Dio", Lui che è tutto Amore! maledetti da Dio. che è la bontà stessa! Maledetti da Dio!!!". L'uditorio era atterrito (oggi, purtroppo, con la complicità anche delle "alte sfere", ma anche delle "sfere molto basse"..., si parla poco o niente dei Novissimi, che erano la sostanza di tutte le Omelie del curato. Si ha paura che la gente si allontani, invece si ottiene esattamente l'esito opposto: la gente si allontana sempre più da questo cristianesimo senza mordente e senza Cristo, mentre il santo curato attirava moltitudini da tutta la Francia...n.d.a.).


DOV'E' MIO FIGLIO, VOSTRO PADRE?...

I suoi discorsi si impregnavano talvolta del colore degli avvenimenti contemporanei, e riflettevano di volta in volta le gioie e le tristezze della sua anima.

Diceva nel 1849 (dal novembre 1848 all'aprile 1850 il papa Pio IX lasciò Roma e si rifugiò a Gaeta, in seguito ai moti rivoluzionari dell'epoca; n.d.a.):
" Sembra che, in assenza del suo Vicario, Nostro Signore viene Lui stesso sulla terra; riprende la sua Umanità per mostrarsi agli uomini (linguaggio "teologicamente scorretto": più che riprendere la sua Umanità, si dovrebbe dire: la rende di nuovo visibile; n.d.a.).

Infatti voi conoscete quel nuovo miracolo che è appena accaduto a Roma: era stato esposto il velo con il quale la santa Veronica ha asciugato il Volto Santo di Nostro Signore, e che si era quasi del tutto sbiadito a causa del tempo (intende l'immagine impressa sul telo; n.d.a.).

Mentre i cardinali erano inginocchiati davanti a questa divina Immagine, si è visto riapparire con chiarezza il Santo Volto, triste, mentre spargeva lacrime. Ci saranno coloro che non vorranno crederci: fate distinguere i colori a un cieco! (è un rimprovero "velato" a tutti quei cristiani scettici a priori verso ogni episodio miracoloso...; n.d.a.).
Con questa apparizione e con queste lacrime, Nostro Signore voleva dire ai cardinali: "Dov'è mio figlio, vostro padre? Lo hanno scacciato; dov'è?".

Così come Maria diceva a san Pietro, dopo la morte di Gesù: "Dov'è vostro Padre e mio figlio? non lo vedo più!" (si riferisce alla Madre di Gesù, secondo qualche aneddoto leggendario; n.d.a.).
Nostro Signore ha pianto il suo Vicario, come un padre che abbia perduto suo figlio, come uno sposo che ha perduto la sua sposa, e ha fatto quel miracolo in favore del papa. Com'è necessario che questi sia santo! Come pure: quale elemosina è più gradita a Dio di quella che viene offerta per il papa! (si riferisce all'obolo di san Pietro?... o ad altra offerta richiesta per quella difficile situazione di un papa esiliato a Gaeta? n.d.a.).

Avrete sempre dei poveri tra di voi, ma non sempre avrete l'occasione di donare al santo Padre. Avrete parte alle sue sante preghiere. Nostro Signore ha sempre mostrato grande deferenza per il suo Vicario: egli è il depositario di tutti i suoi tesori. E così noi non possiamo fare nulla di più gradito a Dio, che pregare per lui, fino a che egli non sia rientrato nei suoi stati (lo stato pontificio).
E' questo che Gesù Cristo ci domanda con le sue lacrime.
(Non si può non pensare a quale sarebbe stata la reazione dei moderni detrattori del papa attuale - a causa di presunte colpe o eresie, che certi preti e laici fanatici e spesso psicopatici, ritengono di dovergli attribuire, - di fronte alla volontaria fuga di Pio IX, facilmente censurabile e rigettabile. Tutti costoro, che hanno l'ardire di tirare dalla loro parte, profumata di zolfo, il povero curato d'Ars, facendosene un vessillo per la loro ribellione da "vetus ordo", dovrebbero informarsi meglio sulla vera indole del curato d'Ars, indefettibilmente ligio all'obbedienza e alla venerazione verso il romano Pontefice; n.d.a.).


LA CROCE E' PIU' FORTE!

Nel 1830, avendo appreso che in qualche punto della Francia erano state abbattute le croci: "Avranno un bel da fare! urlò M. Vianney nel mezzo di una istruzione domenicale, in un moto di sublime indignazione, che impressionò vivamente il suo uditorio, avranno un bel da fare! La Croce è più forte di loro, non riusciranno ad abbatterla per sempre! Quando Nostro Signore apparirà sulle nubi del cielo, non riusciranno a strappargliela dalle mani!" (si fa riferimento all'ondata anticlericale e iconoclasta, che seguì alla cosiddetta rivoluzione francese, che per molti versi fu piuttosto una "involuzione"; n.d.a.).


LE "RAPPRESAGLIE" DI DIO...

Tre anni dopo, ci fu la "rappresaglia" di Dio. Il colera aveva visitato Marsiglia, Parigi, e minacciava Lione (nella cui provincia si trovava Ars; n.d.a.).

Il santo curato cominciò la sua istruzione con queste gravi parole: "Fratelli miei, Dio sta per spazzare via il mondo...". Si racconta che questa semplice parola e il tono in cui fu pronunciata, impressionarono profondamente un artista, che si trovava nell'uditorio, e furono il punto di partenza della sua conversione (mentre oggi si ha paura che se la gente si impressiona, poi non vada più in chiesa... Anzi è proibito parlare di un Dio che castiga. Eppure tutta la Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse, è piena zeppa dei castighi di Dio. Chi avrà ragione? dai frutti si conosce...e i frutti "bacati" si vedono, e come!...; n.d.a.).



BEATE LE ANIME TENTATE!...

"Si vede nel Vangelo di oggi, fratelli miei, che, avendo il padrone del campo seminato il suo grano sulla terra buona, viene il nemico mentre quello dorme, e vi semina la zizzania.

Ciò significa che Dio aveva creato l'uomo buono e perfetto, ma che il nemico è venuto e ha seminato il peccato... Ecco la caduta di Adamo, terribile caduta, che ha aperto la porta al peccato nel cuore dell'uomo... Ed ecco la mescolanza dei buoni e dei cattivi: in mezzo alle virtù si scopre il peccato...

"Bisogna sradicare la zizzania!", direste voi.
"No, risponde il Signore, per paura che sradicando la zizzania, voi estirpiate anche il buon grano. Aspettate fino alla mietitura...".

E così, il cuore dell'uomo dovrà restare, sino alla fine, un miscuglio di bene e di male, di vizio e di virtù, di luce e di tenebre, di buon grano e di zizzania... Il buon Dio non ha voluto distruggere questo miscuglio, e rifare in noi una natura, nella quale ci fosse solo del buon grano. Egli vuole che noi combattiamo, che fatichiamo per impedire che la zizzania invada tutto.

Il demonio viene di certo a seminare le tentazioni sui nostri passi; ma con la Grazia possiamo vincerlo, possiamo soffocare la zizzania... La zizzania è soprattutto l'impurità e l'orgoglio. Senza l'impurità e l'orgoglio, dice sant'Agostino, non ci sarebbe molto merito nel resistere alla tentazione.

Tre cose sono assolutamente necessarie contro la tentazione: la preghiera, che ci illumini, i sacramenti, che ci fortifichino, e la vigilanza, che ci preservi...

Beate le anime tentate! E' allorchè il demonio prevede che un'anima tende all'Unione con Dio, che la sua rabbia raddoppia...
O felice Unione!...".

Monnin: Il seguito dell'Omelia si risolse in un grido di ammirazione intorno alle dolcezze della vita interiore e dell'Unione con Dio ("Unione con Dio" e "Vita interiore", che sono l'essenza della vita cristiana e, come dice Gesù a Marta, "l'unica cosa necessaria", oggi sono quasi scomparse dal vocabolario della predicazione e dei documenti ufficiali, anzi, siamo arrivati al punto che chi vi insiste troppo, rischia di essere tacciato di eresia; n.d.a.).


O CHE BELLA OPERAIA!...

"Si dice nel Vangelo di oggi, fratelli miei, che il padre di famiglia uscì di buon mattino, per trovare operai che lavorassero nella sua vigna...

Non vi era dunque ancora nessuno, in quella vigna? Si, fratelli miei, vi era la santissima Vergine Maria, che è nata in questa vigna... Qual è questa vigna? E' la Grazia; e la santa Vergine vi è nata, poichè è stata concepita senza peccato...

Noi, noi ci siamo stati chiamati. Il padre di famiglia ci ha cercati, ma la santa Vergine c'è stata sempre...

O che bella operaia! Il buon Dio poteva creare un mondo più bello di quello che esiste, ma Egli non poteva donare l'essere a una creatura più perfetta di Maria... Ella è la torre innalzata nella vigna del Signore...

Ecco, figli miei, eccovi un debole paragone. Voi conoscete quelle uova che si trovano nel mare, da cui si vedono fuoriuscire dei piccoli pesci, che fendono le acque con una così grande velocità...

Allo stesso modo la santa Vergine, appena creata, possiede la pienezza della vita, e procede attraverso il grande oceano della Grazia...

Dopo la santa Vergine, vi è qualcun altro che è rimasto un momento fuori della vigna, ma che non ha tardato a entrarvi: è san Giovanni Battista.

Tutti gli altri sono arrivati solo dopo san Giovanni Battista, e c'è stato bisogno che il padre di famiglia uscisse per andarli a cercare.

Chi sono gli operai della prima ora? E' san Luigi Gonzaga, san Stanislao Kostka, santa Coletta... Tutti coloro che sono entrati nella vigna per mezzo del santo Battesimo, e non ne sono mai usciti, poichè hanno conservato la loro innocenza... Anime beate, che possono dire al buon Dio: "Signore, io ti ho appartenuta da sempre!...". Ah! com'è bello, com'è gradioso, donare a Dio la propria giovinezza! Quale sorgente di gioia e di felicità!

Poi vengono quelli che si donano a Dio nell'età avanzata. Costoro possono ancora convertirsi sinceramente, e restare buoni e fedeli operai nella vigna del Signore...

Ma quei poveri peccatori induriti, che trascorrono la loro vita lontani da Dio, che vengono a lavorare nella sua vigna quando ormai non possono fare altro, che per abbandonare il peccato, aspettano che il peccato abbandoni loro...oh! bisogna di certo compiangerli! Allorchè si è marciti per anni e anni nel male, quando ci si è rotolati a proprio agio nella melma del peccato, occorre un miracolo per uscirne. Fratelli miei, domandiamo per loro questo miracolo... (interpretazione per molti versi originale del santo curato, molto simile al metodo allegorico dei padri della chiesa, che lungi dal fantasticare sul testo biblico, riesce a coglierne la più intima sostanza spirituale; in particolare, basterebbe questo breve brano per testimoniare la devozione straordinaria che il santo curato nutriva verso la santa Vergine, come quasi sempre chiama la Madonna; n.d.a.).