Omelia sulla Confermazione

Omelia sulla Confermazione
Disposizioni che bisogna avere per ricevere questo sacramento
"Dio ci ha partecipato il suo Spirito divino, che sarà per noi il pegno della vita eterna"
(cfr. 2 Corinzi 1,22)

Da quali sentimenti di gioia e di amore non dovreste essere penetrati, fratelli miei, alla notizia di una tale felicità!...
Oh! chi di noi non sentirà il suo cuore invaso dall'amore e dalla riconoscenza, avendo la speranza, che fra pochi giorni lo Spirito Santo avrà scelto la sua dimora nella propria anima?
O mio Dio! mi sembra di percepire già la nostra anima che prova il rapimento di Elisabetta, allorchè la Madre di Dio venne a visitarla, ed ella fu riempita così abbondantemente da questo Spirito di luce e da questo focolare d'amore.
Oh! no, voi non avete mai conosciuto la grandezza di questo sacramento, e i beni che ci procura, se lo riceviamo santamente.
Ascoltate Gesù Cristo che ci dice, come ai suoi apostoli, prima di salire al cielo: «Ancora un po' di tempo, e riceverete lo Spirito Santo, preparatevi con la preghiera e il ritiro, e vedrete il compimento della mia promessa» (cfr. Luca 24,49).
Molti di voi, fratelli miei, lo hanno già ricevuto questo sacramento, ma, o mio Dio! come lo hanno ricevuto?...
Gli uni, senza conoscerne la grandezza, gli altri, senza essere pronti, o forse perfino in stato di peccato!
Mio Dio! Mio Dio!, in quale stato si trovano costoro, ai vostri occhi? E' una cosa che fa tremare.

Ahimè! anche tra coloro che lo hanno ricevuto degnamente, quante volte, e dopo quanti anni, hanno scacciato lo Spirito Santo dal loro cuore?
O che perdita! O disgrazia incomprensibile!...
E quale rimedio c'è? nessun altro, fratelli miei, che le lacrime e la penitenza.
Povera anima, da quando questo Spirito di luce ti ha abbandonata, da quali tenebre non sei stata avviluppata?...
Felice colui che non lo ha ancora ricevuto.
Perchè questo? Perchè egli può ancora prepararsi, e ricevere tutte le luci che Egli produce nelle anime pure.
Ditemi, voi che avete avuto la fortuna di riceverlo, avete compreso bene tutti gli obblighi che Egli vi imponeva?
«Ahimè! no, dite voi tra voi stessi».
Ebbene! ascoltatemi un momento, e li comprenderete, e cercate di riparare il male che avete fatto, violando delle promesse così sante e così sacre.

Ma per voi, fratelli miei, che lo avete ricevuto con delle cattive disposizioni, cioè col peccato nel cuore, voi che avete nascosto, sviato, o diminuito il numero dei vostri peccati, che avete cercato dei giri di parole per non farli apparire così enormi, che li avete confessati senza contrizione, senza dolore e senza desiderio di correggervi, non facendo nessuno sforzo per interrompere le vostre cattive abitudini; per voi, dico, quale discorso dovrei farvi, che sia degno di voi, che possa farvi comprendere la vostra disgrazia?
O fratello mio, dopo un tale attentato, puoi ancora riuscire a vivere?
O mio Dio! dei cristiani sarebbero mai capaci di un delitto così orribile contro la tua Persona adorabile?...
Ah! amico mio, piangi amaramente.
Se sei insensibile a un tale crimine, dammi il tuo cuore e i tuoi occhi, affinchè unendoli ai miei, notte e giorno io possa versare torrenti di lacrime, e possa io piangere perchè tu non piangi!...

Amico mio, che cosa hai fatto? Che ne sarà di te?...
O mio Dio! poichè i tesori della tua misericordia ci sono ancora aperti, tocca il cuore di questo povero disgraziato che ti ha oltraggiato, affinchè possa piangere e Tu possa donargli ciò che egli ha perduto.
Infiamma del tuo Spirito divino, tutti questi giovani cuori che stanno per servirti da dimora.
Vieni, Spirito di luce e d'amore, vieni in mio aiuto, affinchè faccia comprendere loro la grandezza della loro felicità, e gli obblighi che stanno per contrarre.

Sulle disposizioni che devono essere proporzionate alla grandezza del dono che Dio ci fa nel sacramento della Confermazione, non vedo bene che cosa potrei dirvi; ci guadagnerei di più a stare zitto che a parlarvene, poichè le grazie che ci vengono comunicate in questo sacramento, sono infinite.
Mio Dio! perdona la nostra debolezza e la nostra ignoranza!...
Ma voi mi domanderete, fratelli miei: «Benchè sia impossibile apportare in questo sacramento tutta la purezza e l'amore che meriterebbe, che cosa dobbiamo fare per rendercene degni, per quanto è in nostro potere, o almeno, per evitare la disgrazia di profanarlo?»
Figlio mio, abbi fiducia, se sei nelle disposizioni di fare ogni sforzo per rendertene degno, Dio avrà compassione della debolezza della tua anima, ascolterà i tuoi sospiri, e lo Spirito Santo non mancherà di venire dentro di te, per stabilirvi la sua dimora.
Ecco, anzitutto, le disposizioni basilari, assolutamente necessarie per ricevere bene questo augusto sacramento.
Bisogna essere sufficientemente istruiti su tutto ciò che importa sapere per essere salvati; bisogna conoscere i principali misteri della nostra santa religione, i primi principi del catechismo, il fine per il quale Dio ci ha messi sulla terra, la ricompensa che Egli assicura a coloro che praticano la virtù, e la punizione di colui che vive nel peccato.
Bisogna conoscere anche quale delle tre Persone della Santissima Trinità si è incarnata nel seno della santa Vergine Maria, e chi ha formato il suo corpo nel seno di questa Madre; perchè Dio Figlio è venuto sulla terra, quale è stata la sua occupazione, ciò che ha sofferto, qual è stata la causa delle sue pene, e perchè Egli ha istituito i sacramenti; quali sono gli effetti di ciascun sacramento in particolare, e le disposizioni che bisogna avere per riceverlo.
Occorre inoltre sapere che il sacramento del Battesimo è quello che cancella in noi il peccato originale, e cioè il peccato che abbiamo contratto a causa della colpa di Adamo, e che senza questo sacramento, noi non potremo mai vedere Dio nel cielo, nè ricevere gli altri sacramenti.
Bisogna sapere che il sacramento della confermazione è un sacramento per mezzo del quale lo Spitito Santo ci viene comunicato in una maniera più abbondante che in tutti gli altri; che il sacramento della Penitenza è stato istituito per rimettere e cancellare i peccati che abbiamo avuto la disgrazia di compiere dopo l'età della ragione, e cioè allorchè possiamo conoscere che offendiamo il buon Dio, e che otteniamo gli effetti di questo sacramento nella misura in cui siamo dispiaciuti per aver offeso il buon Dio, e siamo nella disposizione sincera di soffrire ogni cosa, perfino la morte, piuttosto che ricadere nel peccato.

Non dobbiamo inoltre ignorare che per ricevere l'Eucaristia, bisogna avere la fortuna di essere in stato di grazia, conservata o recuperata con una buona confessione.
Bisogna essere istruiti su che cosa riceviamo nella santa Comunione, e cioè Gesù Cristo, la seconda Persona della Santissima Trinità, che è stata concepita per opera dello Spirito Santo, Figlio di Maria, che lo ha messo al mondo senza cessare di essere Vergine.
Dobbiamo sapere anche che l'Estrema Unzione è stata istituita per procurarci il sollievo e delle grazie straordinarie, allorchè ci avviciniamo alla morte, momento in cui il demonio cerca di tentarci più fortemente, per farci perdere.
Il sacramento dell'Ordine riguarda solo i sacerdoti: esso comunica loro il potere di rimettere i peccati, di fare discendere Gesù Cristo dal cielo sugli altari, e il potere di amministrare gli altri sacramenti.
Infine, dobbiamo sapere che il sacramento del Matrimonio è stato istituito per santificare l'unione legittima dell'uomo e della donna, per dare loro la forza di sopportare le pene che Dio conferisce a questo stato.
Il cristiano che vada a ricevere la Confermazione, deve sapere il Padre Nostro, l'Ave Maria, il Credo in Dio, i tre atti di Fede, di Speranza e di Carità.
Se vostro figlio non conosce tutto ciò, o istruitelo voi, oppure che non si presenti alla Cresima, perchè il difetto di istruzione gli farà profanare questo sacramento, cosa che sarebbe una disgrazia infinita, poichè non lo si può ricevere che una volta sola (meraviglioso “abrégé” di tutta la dottrina cattolica essenziale; ma si deve dubitare seriamente che, interrogando i nostri candidati alla Cresima, almeno una minima percentuale di loro sappia rispondere a queste domande, visto che i catechismi oggi si fanno più a suon di cartelloni e diversivi vari, che di solida e sana dottrina; n.d.a.).

La Confermazione è un sacramento che ci dona lo Spirito Santo con l'abbondanza delle sue grazie, e ci rende perfetti cristiani.
Questo sacramento ci dona uno Spirito di luce, di forza e di coraggio, che ci fa respingere vivamente le tentazioni, e ci fa mettere sotto i piedi il rispetto umano.
Un cristiano che lo abbia ricevuto degnamente, è sempre pronto a dare la sua vita per sostenere gli interessi di Dio e operare la salvezza della propria anima; egli teme il peccato, e questa è l'unica sua paura! quanto al resto si mette tutto sotto i piedi!
Ma se vogliamo che questo sacramento produca in noi questi felici effetti, bisogna riceverlo in stato di grazia, e perciò, essersi confessati, aver ricevuto l'assoluzione dei propri peccati, così come li si conosce, senza mai servirsi di deviazioni, nè omettere qualche peccato, col pretesto che sia una piccola cosa, e che non valga la pena dirlo.
Occorre, nella confessione, che parliate dei vostri dubbi, perchè spesso si trovano dei grossi peccati, che la vostra ignoranza vi impedisce di riconoscere.
State molto attenti, perchè se aveste la disgrazia di nascondere o di sminuire qualche peccato, commettereste tre sacrilegi fra i più orribili (si riferisce alla Confessione, alla Comunione e alla stessa Cresima, tutte sacrileghe; n.d.a.).
O mio Dio! Mio Dio! ci si può pensare e non morire di orrore?...

Se volete che le vostre confessioni siano buone, dovete confessarvi come se, dopo la vostra confessione doveste comparire davanti al Tribunale di Dio, per rendere conto della vostra vita.
Se avete contratto qualche cattiva abitudine, non bisogna chiedere l’assoluzione prima di esservene completamente corretti; se ricadeste nello stesso peccato, tutte le vostre confesioni non sarebbero che sacrilegi (questa precisazione del curato non è conforme alla dottrina morale della Chiesa, che invece ammette anche i recidivi alla confessione e all’assoluzione, se sinceramentepentiti; cfr. Matteo 18,22-22); anche i santi possono sbagliare...; n.d.a.).
Cosa dobbiamo fare per distruggere le nostre cattive abitudini?
Bisogna forse fare qualche penitenza, qualche preghiera, qualche mortificazione?
No, fratelli miei, questo non basta.
Occorre che siamo penetrati dal dispiacere per aver offeso Dio, bisogna che siamo in una sincera risoluzione di soffrire qualunque cosa piuttosto che ricaderci; dobbiamo schernire, disprezzare, in una sola parola, tutto ciò che il demonio o gli empi potrebbero dirci, per trascinarci nel vizio.
Se non siete in queste disposizioni, non andate oltre, oppure, temete che le folgori del cielo vi cadano addosso e vi gettino all’inferno.
O mio Dio! quanti vanno a ricevere questo sacramento, ma non cambiano nulla nel loro modo di vivere!
Si può mai immaginare una cosa simile?...
Sono cristiani questi?...

San Cipriano ci dice:«Figli miei, se ricevete degnamente lo Spirito Santo, riceverete anche ogni sorta di beni, e cioè la Sapienza, l’Intelletto, la Scienza, il Consiglio, la Fortezza, la Pietà e il Timore di Dio».
Tutte queste grazie, fratelli miei, consistono soprattutto in una luce viva che rischiara le nostre anime, e in un fuoco divino che infiamma i nostri cuori.
Vedete come avete bisogno che questo Spirito Santo venga in voi?
Vedete come il vostro spirito sia limitato e cieco, quando si tratta della salvezza, come il vostro cuore sia debole, freddo e congelato, nei riguardi della virtù?
San Gregorio di Tour ci dice che colui che ha ricevuto lo Spirito Santo, è più forte di tutti i demoni messi insieme.
Ed ecco la prova che ci fornisce questo grande santo.

Giuliano l’apostata (lo si chiamava apostata perchè era stato prima cristiano e poi aveva rinunciato alla sua fede), per mostrare più apertamente la sua empietà, ordinò di offrire pubblicamente un sacrificio ai suoi idoli, e cioè ai demoni (cfr. 1 Corinzi 10,20).
Per dare maggior risalto a questa empia cerimonia, si recò, con tutta la sua corte nel tempio destinato a questa azione sacrilega.
Venuto il momento, l’imperatore diede il segnale dell’inizio.
Tutti i sacerdoti, tutti i sacrificatori, eseguono.
Ma, prodigio straordinario! nè essi, nè i loro strumenti così bene allestiti, riuscivano a funzionare.
Lo stesso fuoco che era sull’altare si spense d’un colpo.
Oh! gridarono l’imperatore e i sacrificatori, c’è qui qualche persona estranea che si oppone alla nostra cerimonia.
Vi è senza dubbio, in questa assemblea, qualche cristiano!
L’imperatore ordinò di cercare se ci fosse qualche cristiano nel tempio; infatti, si trovò un giovane che aveva appena ricevuto la Confermazione, e che, ben lungi dal fuggire, si presentò lui stesso all’imperatore, dicendo di essere cristiano e discepolo di Gesù Cristo, di quel Dio morto sulla croce per riscattarci.
«Lo riconosco come mio Dio, diceva, e mi glorio di appartenergli; sì, sono stato io, o piuttosto il Dio che io servo, che ha reso i vostri idoli muti e senza forza!».
L’imperatore, che era stato cristiano e che sapeva che cosa potesse fare un cristiano munito di Spirito Santo, fu colto da timore.
«O imperatore, quanto sei cieco! gridò il giovane, tu che sei stato cristiano, che sai quanto il nostro Dio sia potente, e che i vostri idoli non sono che demoni che vi ingannano e che vi trascinano all’inferno!».
L’imperatore, come un disperato, corre a nascondersi, temendo di essere schiacciato dalle folgori del cielo.
Quel giovane, pieno di gioia per aver confuso tutta l’assemblea, in virtù dello Spirito Santo, si affrettò a spargere la notizia di queste meraviglie.
Molti pagani abbandonarono la loro religione per abbracciare quella dei cristiani, che è così santa e così bella!

Ecco, fratelli miei, i felici effetti che il sacramento della Confermazione opera in noi, se siamo abbastanza fortunati da riceverlo degnamente.
Sì, se lo riceviamo con delle buone disposizioni, niente ormai sarà capace di distoglierci dai nostri doveri di cristiani.
Se i malvagi vi criticano perchè praticate la vostra religione, voi li ascolterete, ma poi li disprezzerete e calpesterete sotto i piedi le loro derisioni; li compatirete, vedendo che si stanno perdendo, e pregherete Dio per loro.
Se il demonio vi tenta, farete come san Macario, gli sputerete in faccia, per mostrargli che lo disprezzate, come il fango che è sotto i vostri piedi.
O mio Dio! com’è forte e capace di grandi cose, colui che ha ricevuto lo Spirito Santo.

Questo sacramento è stato istituito nel giorno di Pentecoste, dieci giorni dopo l’Ascensione di Gesù Cristo al cielo.
La santa Vergine e gli apostoli provarono per primi i felici effetti di questo Spirito d’amore, allorchè discese su di loro, come rumore di un vento impetuoso.
Discese sulla loro testa sotto forma di lingue di fuoco, mentre interiormente illuminava il loro spirito, infiammava il loro cuore, e rivestiva la loro anima con un carattere di zelo e di coraggio che essi hanno dimostrato fino alla morte.
Sì, fratelli miei, questo Spirito di purezza e d’amore, si comunicherà a tutti coloro che lo riceveranno degnamente.
Sebbene invisibili, le sue grazie non saranno meno abbondanti.
Per mezzo della Confermazione, noi riceviamo lo Spirito Santo, che è la terza Persona della Santa Trinità.
Oh! quale felicità, per una vile creatura, ricevere in sè questo Dio d’amore!...
Dopo che fu disceso sugli apostoli, li cambiò talmente che non li si poteva più riconoscere; ciascuno diceva: «Sono proprio questi i discepoli del profeta di Nazaret, che i nostri dottori hanno fatto morire e crocifiggere? Guardate con quale coraggio e con quale fermezza essi parlano in pubblico; pochi giorni fa li avevamo visti abbandonare il loro Maestro e tradirlo; oggi, confondono perfino i nostri dottori».
O mio Dio! come sei ammirabile nelle tue opere!...

Ebbene! fratelli miei, dopo la Confermazione si potrà dire la stessa cosa di voi?
Si sarà davvero obbligati a domandarsi se siete proprio voi che si è visti qualche tempo addietro?
Si resterà rapiti per il vostro cambiamento?
Vi sentiranno cantare i cantici e le lodi di Dio, al posto di quelle canzoni infami e disoneste?...
Vedranno in te, sorella mia, quella semplicità, quella modestia, quel pudore che costituisce l’ornamento del tuo sesso, prendere il posto di quegli ornamenti mondani e di quell’aria di ostentazione nei tuoi atteggiamenti?
Si sarà obbligati a chiedersi se sei proprio tu quella che si è vista così orgogliosa e così piena di vanità?
Sei tu che hanno visto...

O mio Dio! Mio Dio! che altro devo dire, in quale pantano devo scendere?...
Ti sei fatto cresimare, fratello mio: molto bene; ma non è tutto.
Bisogna che dopo avere ricevuto questo sacramento, tu non sia più lo stesso.
Come gli apostoli, bisogna che non ti riconoscano più; bisogna che l’assiduità ai santi uffici, la delicatezza riguardo al lavorare di domenica, e l’esattezza nella frequenza ai sacramenti, prendano il posto della tua indifferenza verso il servizio di Dio, del tuo scarso rispetto dentro la sua casa, e, infine, della tua freddezza e della tua negligenza.
Ahimè! quanti cristiani vanno a ricevere questo sacramento, senza che esso operi in loro questo felice cambiamento!
Di conseguenza, quanti cristiani vanno a riceverlo indegnamente!
O mio Dio! quanti cristiani dannati!

E voi, fratelli miei, che avete avuto la fortuna di riceverlo in altri tempi, si è operato in voi questo cambiamento?...
No, fratelli miei, no, non aggiungo altro...
La prima volta che vi hanno deriso, non è forse vero che vi siete scoraggiati, che avete lasciato tutto?
Alla minima malattia, alla minima perdita, vi siete disperati, invece di pensare che tutto viene da Dio, sia i mali che i beni.
Non vi siete forse augurata la morte, a causa delle croci che è piaciuto a Dio di inviarvi?...
O mio Dio! com’è debole e capace di poca cosa, colui che non ha ricevuto degnamente lo Spirito Santo, in confronto a colui in cui abita il tuo Spirito di luce!

Sì, ogni sacramento produce il suo effetto particolare.
Il Battesimo ci rende cristiani, figli di Dio e fratelli di Gesù Cristo; ci dona un diritto al Regno celeste, che il peccato dei nostri progenitori ci aveva chiuso; ci libera dal demonio, del quale eravamo schiavi, e ci fa passare nella dolce e felice libertà dei figli di Dio.
Oh! fratelli miei, come sono preziosi questi vantaggi! Potremmo mai ringraziare abbastanza il nostro Dio per questa felicità?
Il sacramento della Penitenza è un sacramento nel quale Dio dimostra la sua misericordia in una maniera ammirevole, perchè non sarebbe stato abbastanza essere morto per noi, avere istituito il sacramento del Battesimo, senza il quale non avremmo mai visto il cielo, ma gli fu necessario ancora, istituirne un secondo, che avrebbe avuto il potere di cancellare tutti i nostri peccati attuali (il sacramento della Penitenza potrebbe essere considerato, da un certo punto di vista, un secondo Battesimo; n.d.a.).
O mio Dio! quanto sei buono!...
Il sacramento dell’Eucaristia, è il sacramento del suo amore; oh! fratelli miei, un Dio che si dona a noi!...un Dio che sospira quel momento!...o felicità! o grazia preziosa!...
Il sacramento dell’Estrema Unzione è stato istituito per fortificarci negli ultimi momenti della nostra vita.
Il sacramento dell’Ordine è stato istituito per comunicare ai sacerdoti le luci e le grazie necessarie per condurci sulle vie della salvezza; quello del Matrimonio è destinato a santificare le azioni a esso inerenti, e l’unione legittima dell’uomo e della donna.
Chiamo unione legittima, l’unione di quelli che si sposano secondo le leggi della Chiesa e dello Stato.

Ebbene! fratelli miei, il sacramento della Confermazione è il perfezionamento di tutti gli altri; è precisamente quello che ci rende perfetti cristiani, e coloro che potendolo ricevere, non lo ricevono, si privano di molte grazie e commettono un grave peccato.

Sì, fratelli miei, si può paragonare il cristiano battezzato a un bambino appena nato, che è soggetto a tutte le debolezze; ma colui che è stato cresimato, è simile a un uomo nel fiore dell’età, pieno di coraggio e di forza, che può indossare le armi, ed è in grado di difendersi vigorosamente contro i suoi nemici.
Voi avete fatto finora tutto ciò che fa un bambino.
La minima cosa vi ha scoraggiati, la minima tentazione vi ha fatti cadere, la più piccola penitenza vi ha spaventati.
Ma, se avete ricevuto veramente lo Spirito Santo, niente sarà capace di fermarvi: metterete tutto sotto i piedi, non sarete contenti che in mezzo ai combattimenti, e, per dirla tutta, farete come gli apostoli dopo che ebbero ricevuto lo Spirito santo, cioè non presterete più attenzione al mondo, come se foste i soli ad esserci.

Guardate, fratelli miei, che cosa erano gli apostoli prima della discesa dello Spirito Santo: deboli, timidi; ad ogni istante il rispetto umano prevaleva sugli interessi di Dio; essi avevano abbandonato il loro Maestro, perfino dopo averlo visto più volte dopo la sua Risurrezione, bere e mangiare con loro.
Si tenevano nascosti, per timore dei Giudei, nel luogo stesso in cui si preparavano a ricevere lo Spirito Santo; neanche uno di loro osava riferire pubblicamente le meraviglie di cui era stato testimone.
Ma, o mio Dio! quale sorprendente cambiamento, dopo che ebbero ricevuto il tuo Santo Spirito!
Essi escono dal cenacolo, corrono per le strade di Gerusalemme, e proclamano apertamente tutto ciò che avevano visto e ascoltato dal Salvatore.
Il popolo, che la festa di Pasqua ha riunito da ogni parte del mondo, vi si reca in folla.
San Pietro, tutto infiammato dallo Spirito divino: «Figli miei, grida, ascoltatemi: Quello stesso Gesù che voi avete fatto morire per mano dei vostri carnefici, Dio lo ha risusciatato» (Atti 2).
Ma è proprio questo, fratelli miei, quell’apostolo che impallidiva e tremava alla sola voce di una serva, e che rinnegò così vilmente il suo divin Marstrao?
Sì, è proprio lui, ma da allora ha ricevuto lo Spirito Santo, che ha mutato la sua debolezza nella sua forza, e la sua paura in un coraggio invincibile; egli temeva di passare per un discepolo di Gesù Cristo, e adesso, sospira il momento in cui potrà dare la sua vita per Lui.
Il disprezzo, le prigioni, le persecuzioni, sono tutta la sua delizia.
Oh! Spirito Santo, quanta forza doni a coloro che sono tanto fortunati da possederti!

«Ma, pensate voi tra voi stessi, quali sono i doni che lo Spirito Santo ci comunica nel sacramento della Confermazione?...»
Ecco, fratelli miei; tutto ciò che vi chiedo, è di metterli in pratica.
Vi ho già detto che ce ne sono sette.

Il primo dono dello Spirito Santo è la Sapienza, grazia che ci distacca dal mondo.
Essa ci fa disprezzare i piaceri che non possono che sedurci, ingannarci e farci perdere.
Questa virtù ci porta ad attaccarci ai beni duraturi, e cioè ai beni del cielo; a non considerare questo mondo se non come un luogo di esilio e di miserie, dove, finchè ci staremo, vivremo infelicemente, se non attenderemo quella felicità perfetta alla quale il nostro cuore sospira.

Il secondo dono dello Spirito Santo è l’Intelletto, cioè una luce soprannaturale che ci fa comprendere le bellezze della nostra santa religione, gli aiuti e le consolazioni che vi troviamo.
Esso ci mostra di conseguenza, l’attacamento che dobbiamo avere per essa; essa ci fa fare degli sforzi per conoscerla, affinchè la nostra ignoranza non sia causa della nostra perdita, e affinchè, rapiti da tante bellezze, disprezziamo tutto il resto.

Il terzo dono dello Spirito santo, è il dono del Consiglio.
E’ la prudenza cristiana che ci fa scegliere sempre i mezzi più sicuri per andare a Dio, e lo stato più perfetto per arrivare al cielo.

Il quarto è quello della Scienza, che ci porta a esaminare se tutte le nostre azioni sono fatte con intenzioni molto pure, e se stiamo vivendo in maniera tale da avere la certezza che siamo sulla strada che conduce al cielo.
Esso ci fa conoscere anche i pericoli e le occasioni che possono farci perdere, inducendoci al male.

Il quinto, dunque, è la Fortezza.
E’ un carattere di vigore e di coraggio che ci mette al di sopra di ogni rispetto umano; è precisamente questa virtù che sosteneva i martiri nei loro tormenti; guardate san Bathèlemy, scorticato vivo dalla testa ai piedi.
Eh! fratelli miei, chi gli dava quella forza, se non lo Spirito Santo?
Chi diede a san Vincenzo quel coraggio invincibile, al punto fare stancare i suoi carnefici?
Fu sempre lo Spirito Santo.
Infatti, un cristiano che abbia ricevuto questa virtù, disprezza e calpesta sotto i piedi tutto ciò che gli empi possano dirgli: egli non pensa ad altro che a piacere a Dio, e nulla più.

Il sesto dono è quello della Pietà.
E’ questo una santa premura per tutto ciò che ha relazione col culto di Dio e con la salvezza delle nostre anime.
Chi ha portato tanti santi a rendere i servizi più disgustosi ai malati?
Chi porta ancora oggi tante persone, a trascorrere la loro vita nel servire i disgraziati? E’ sempre lo Spirito Santo.
E’ Lui che ci porta ad ascoltare con premura la Parola di Dio, a pregare con fervore, e a fare consistere la nostra felicità nella frequenza dei sacramenti.

Il settimo dono è il Timore di Dio.
E’ quella delicatezza di coscienza che ci porta a esaminare bene se le nostre azioni siano conformi alla Legge che Dio ci prescrive nei suoi comandamenti.
Un cristiano che possieda questa virtù teme con orrore il peccato, e trema continuamente per non caderci; egli fa come san Filippo Neri che fu trovato un giorno singhiozzante.
Gli chiesero che cosa lo gettasse in quella specie di disperazione.
«Ahimè! disse, io non dispero affatto; al contrario, io spero molto; ma quando penso che gli angeli che erano in cielo sono caduti, che Adamo ed Eva hanno peccato nel Paradiso terrestre, che Salomone, che secondo lo Spirito Santo, era il più saggio re della terra, ha insozzato i suoi capelli bianchi con i crimini più abominevoli, il pensiero di tutto ciò, dico, mi fa temere senza sosta che accada anche a me questa disgrazia.
Oh! aggiungeva, come deve temere di cadere, colui che conosce la gravità del peccato!...».
Mio Dio! quanto abbiamo bisogno che lo Spirito Santo venga in noi per cambiare il nostro cuore!

Ma a chi, fratelli miei, lo Spirito Santo deve comunicarsi con i suoi sette doni?
Rispondo: a tutti coloro che si saranno preparati con la preghiera e col ritiro; ossia a tutti quelli che, il più possibile, hanno distolto il loro cuore dagli oggetti e dalle cose del mondo; che avranno confessato sinceramente i loro peccati col dolore necessario; che avranno preso delle risoluzioni sincere di non più commetterli, e di soffrire qualunque cosa pur di non ricaderci.
Infatti, lo Spirito Santo fu donato soltanto a coloro che avevano trascorso qualche giorno nel cenacolo, e cioè nel ritiro.
Tutte le volte che Dio vuole accordare qualche grazia straordinaria, non lo fa che dopo qualche giorno di ritiro.
Guardate Mosè: Dio non gli diede la sua Legge se non dopo quaranta giorni di digiuno e di ritiro.
Guardate il profeta Elia.
Il Signore gli comanda di andare sulla montagna dell’Oreb, perchè è lì che deve insegnargli le sue volontà; vuole fargli comprendere che non è tra gli affanni del mondo che Egli distribuisce i suoi doni preziosi.
Allorchè il profeta è sulla montagna, comincia a sentire un vento impetuoso che sembrava travolgere tutto, ma il Signore non era in quel vento.
Dopo di ciò ci fu un terribile tremore della terra: il Signore non era nemmeno lì; infine, sente soffiare un vento dolce; allora Elia si copre la faccia col suo mantello, si mette all’ingresso della caverna: è lì che si trova il Signore (1 Re 19).
Dio voleva mostrare così che, quando vuole venire nei nostri cuori, bisogna che essi siano distaccati dalle cose esteriori del mondo, e cioè che abbiamo abbandonato i nostri peccati e le nostre cattive abitudini.

O mio Dio, non permettere che abbiamo la disgrazia di ricevere indegnamente il tuo Santo Spirito! cambia completamente i nostri cuori e le nostre anime!...
Signore, discendi nei nostri cuori con la tua grazia, degnati di abitarci per mezzo del sacramento della Confermazione!...

O Vergine santa, che hai preparato gli apostoli a questo momento felice, prepara tu stessa anche noi, affinchè possiamo ricevere e conservare questo Spirito di purezza e d’amore...
E così sia.